Introduzione
In questo post descriverò il mio punto di vista ed esprimerò la mia opinione, dopo la visione del film del '67 "Indovina chi viene a cena" di Stanley Kramer. Il tema principale che viene trattato è il razzismo; come esso è vissuto, sia dai bianchi che dai neri.
Il film
L'introduzione alla vicenda che viene raccontata arriva molto chiaramente allo spettatore, senza mezzi termini. Joanna Drayton è una giovane ragazza bianca, statunitense, che durante un viaggio alle Hawaii, incontra John Prentice, stimato dottore afroamericano. I due decidono di sposarsi, ma prima vanno a San Francisco, per incontrare i genitori di lei, Matt, direttore di un giornale e Christina, possedente di una galleria d'arte. Nonostante l'iniziale sconcerto alla notizia di questa coppia mista, la madre è commossa dal sincero affetto che lega i due e decide di benedire la loro unione. il padre, al contrario, è sinceramente combattuto dalla situazione creatasi in casa sua, anche perché oltre alla decisione se dare o meno la sua approvazione, c'è anche un problema di tempistica. Infatti, il Dott. Prentice, ha urgenza di partire per un viaggio di lavoro in Georgia, dunque, la risposta dovrà essere data quella sera stessa, altrimenti Joanna seguirà il suo amato, anche contro i voleri del padre. Ad aggiungere ancora più caos, è l'arrivo dei genitori di lui - che ignorano il colore della pelle della ragazza di loro figlio - per la cena. Ovviamente, i due padri hanno idee molto simili sul da farsi, ovvero, evitare che i due ragazzi possano pentirsi della loro unione in futuro, per paura dei giudizi ingiusti della gente alla vista di una coppia mista. Infatti, anche se entrambe le coppie dei genitori si dichiarino liberali, e quindi, tolleranti nei confronti del "diverso", la prospettiva di una vita passata con una persona del colore opposto al proprio, non era nei loro piani, per i rispettivi figli. Dopo diversi confronti e chiarimenti tra John e suo padre, tra le due madri, tra Matt e il Monsignore, la situazione acquisisce una svolta. Matt decide di tenere un discorso, nel quale esprime senza filtri le sue preoccupazioni per la futura coppia, ma sottolinea anche quanto la forza dell'amore, possa tenere legate due persone, proprio come è stato per lui e sua moglie. Così il film termina con un lieto fine. L'intera neo-famiglia decide di sedersi a tavola e cenare insieme, condividendo, così, la gioia per l'avvenire.
Riflessioni
“Voi due siete due esseri perfetti, che si sono innamorati, e che purtroppo hanno una diversa pigmentazione”. Questo è un piccolissimo estratto del discorso finale che Matt fa dinanzi alla famiglia. Per essere un film del '67, i suoi ideali moderni e di vedute aperte, sono davvero ammirevoli. Purtroppo, al giorno d'oggi, ci sono ancora persone troppo ignoranti, che ancora credono nella "razza". La verità è che non vi è differenza tra bianchi e neri, tra eterosessuali e omosessuali e tra chi professa diverse religioni. Matt e Christina sono persone di un certo intelletto, eppure, inizialmente, persino loro fanno fatica ad accettare il fatto. Infatti, nonostante sia un film molto moderno per i sui anni, si può notare il cambiamento nel linguaggio, ad esempio, nell'usare termini dispregiativi per indicare le persone di colore, cosa che oggi non è più accettabile. Due personaggi secondari, con ideali assolutamente inaspettati, prendono parte al dilemma che le due famiglie stanno vivendo. Costoro sono Monsignore, un uomo molto devoto e caro amico di Matt; e la domestica della casa, donna nera, che considera la sua "razza" inferiore a quella dei bianchi e non accetta il matrimonio tra un uomo di colore e una signorina bianca. Queste differenze di pensiero stravolgono completamente la situazione, perché nessuno si aspetterebbe mai questi contrasti verso la propria gente, come è per la domestica e queste idee moderne da parte del parroco, che si offre anche di celebrare le nozze.Conclusione
La morale del film è chiara e molto semplice agli occhi dello spettatore, la discriminazione non è più tollerabile. La differenza non esiste, perché non è il colore della pelle che ci determina in quanto persone, in quanto esseri umani.
Personalmente ho apprezzato molto la visione del film, perché se all'inizio credevo sarebbe stato molto lento e noioso, mi sono dovuta ricredere. I temi che affronta, non solo il razzismo, ma anche i rapporti coniugali e tra padri e figli, sono ben raccontati. Questo film meriterebbe di essere visto di più dalla nuova generazione, perché se sono riusciti a produrre film così moderni in anni in cui il mondo non lo era affatto, allora è possibile incentivare il cambiamento e mettere fine al razzismo.